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Il mio nuovo ruolo al "Sado Hotel"


di maktero
23.09.2023    |    3.371    |    4 9.5
"Io urlavo come un scrofa per il dolore ed invitavo i padroni a colpirmi più forte perchè il dolore non mi bastava..."
Ero impegnata a nutrire le schiave e mi divertivo a scaricare nelle loro bocche la disgustosa sbobba a loro destinata ed ad infilarli in bocca il mio cazzo.
Mi ero resa conto che tale pratica favoriva la loro nutrizione; riuscivano ad ingoiare più facilmente quello schifo di cibo se poi gli mettevo il cazzo in gola.
Serena apparse all'improvviso e mi sorprese in quella attività, senza sgomentarsi mi disse che i padroni mi aspettavano nella "Sala Giochi"; avrebbe continuato a nutrire le ospiti.
Io mi recai immediatamente in "sala Giochi" da dove arrivavano urla e gemiti.
Quando entrai vidi che i padroni stavano frustando a sangue una schiava, mentre un'altre accasciata in un angolo piangeva.
Vedendomi mi dissero di mettermi in un angolo ed di aspettare che avessero finito.
Continuarono a massacrare di frustate quella povera schiava; io mi eccittai sognando di essere al suo posto.
Quanto avrei voluto essere massacrata di frustate; forse avrei potuto chiedere questo piacere ai padroni.
Cominciai a masturbarmi per l'eccitazione, i padroni si accorsero della mia attività e mi chiesero ti và di sborrare sulle piaghe di questa stronza?
Io risposi entusiasticamente di si, e loro mi invitarono ad avvicinarmi alla schiava ed a spruzzare il mio sperma sulle ferite della troia.
Io esegui e godetti innondando il corpo martoriato della stronza con il frutto del mio godimento.
Poi i padroni ordinarono alla schiava piangente di avvicinarsi e stendersi ai piedi del divanetto per farmi da sgabello: io mi sedetti sul corpo di quella troia che continuava a singhiozzare.
I padroni si sedettero comodamente sul divano, io ammiravo ossessivamente i loro piedi; loro se ne accorsero e mi concessero di leccarglieli.
Seduta sulla schiava piangente e leccando i piedi dei padroni, mentre la schiava frustata si lamentava, ascoltai la proposta dei padroni.
Mi disserò "L'esperienza di Fiora con i cani sembra essere una nuova iniziativa che potrebbe accontentare delle schiave con tali tendenze".
"Abbiamo avuto contatti con altre schiave che vogliono provare questa esperienza".
Mentre i padroni parlavano io avevo cominciato ad avvicinare la mia bocca alle cosce del padrone, il mio obiettivo era di arrivare al suo cazzo, e mi avvicinavo sempre di più con la mia bocca e la mia lingua passando sulle cosce del padrone.
Loro continuarono dicendomi" La tua amica Camille potrà fornire le bestie necessarie per quelle depravate mentre tu di volta in volta aiuterai quelle depravate a questa esperienza.
Naturalmente per questo nuovo ruolo sarà previsto un aumento di stipendio che sarà versato alle mie padrone Giovanna e Laura.
Io intanto ero arrivato con la bocca al cazzo del padrone che cominciai a spompinare.
La padrona guardando la scena disse che considerava quell'atteggiamento come un sì.
Era un atteggiamento ipocrita io non avrei avuto altre alternative.
Questa ulteriore umiliazione mi faceva eccitare e cominciai a toccarmi mentre succhiavo il cazzo del padrone.
Mi godetti quel cazzo, assaporandolo a pieno; le parole dei padroni mi avevano lasciata indifferente; la loro ipocrisia nei confronti dei mie voleri erano veramente umilianti.
E ciò mi piaceva! E volevo distruggermi accontentando il padrone con uno stupendo pompino, mi diedi da fare con la bocca e la lingua e feci arrivare il padrone con uno stupendo ed abbondante fiotto di sborra che riempì la mia bocca, che volli trattenere in bocca perchè avevo un idea insolita.
Io intanto continuavo a toccarmi ed eruttai in un fiotto di sborra che diressi verso il corpo della padrona.
Lei rimase sgomenta da questa mia iniziativa e guardando sorridente il suo corpo spruzzato dal mio liquido mi disse sei proprio assatanato!
Poi aprii la bocca piena dello sperma del padrone e riversai il liquido sui piedi della padrona; lei rimase meravigliata e ridacchiando disse " Sei veramente un porco schifoso".
Io alzai la testa e gli chiesi che volevo un trattamento di frustate come la schiava che avevano appena massacrato.
I padroni ridacchiando disserò che ero veramente una depravata.
Poi il padrone disse che provvedeva a tirare via la schiava legata per mettermi al suo posto, ma che nel frattempo avrei dovuto ripulire con la lingua il corpo della padrona che io avevo imbrattatto.
Io mi diedi da fare a pulire il corpo ed i piedi della padrona da tutte le tracce di sperma.
Poi quando ebbi finito il mio compito il padrone mi prese con violenza e mi legò alla rastrelliera al soffitto dove era stata la schiava di prima.
Con il mio corpo nudo indifeso, chiesi di essere trattata senza pietà, volevo soffrire, agitandomi pregai di essere massacrata.
Il padrone mi accontentò, cominciò a colpirmi violentemente con un sottile frustino, mentre io ballavo per il dolore continuò con il gatto a nove code.
A lui si unii la padrona che utilizzava una grossa striscia di cuoio.
Io urlavo come un scrofa per il dolore ed invitavo i padroni a colpirmi più forte perchè il dolore non mi bastava.
Loro mi accontentarono massacrandomi di frustate con ogni strumento.
Il dolore era così intenso che il mio cazzo si eccitava, e quegli stronzi vedendo la mia eccitazione colpivano il mio pene eretto.
Mi fecero ballare parecchio, si fermarono solamente quando si accorsero che non c'è la facevo più.
Poi chiamarono Serena, mi sganciarono dai legacci e dissero a Serena di portarmi via.
Lei mi trascinò via portandomi in cucina; Lì si accorse della mia eccitazione, del mio cazzo eretto dovuto al trattamento che avevo subito.
Lei guardando stupefacentemente quell'erezione e si avventò con la sua bocca sul mio cazzo duro
Mi fece uno stupendo pompino.
Io eccitata dal dolore e da quella bocca calda che mi stava spompinando arrivai scaricando brutalmente una grossa quantità di sperma nella bocca di Serena,
I fiotti di sborra scorrevano lungo l'asta del mio cazzo esplosivamente, riempendo la bocca di Serena che sembrava entusiasta di accogliere questo mio godimento.
Quando smisi il mio godimento , Serena si avvicinò a me e cominciò a baciarmi .
Sentii nella sua bocca e nella sua lingua il sapore della sua saliva mischiata al sapore del mio sperma.
Continuammo a baciarci in quella maniera oscena a lungo.
Poi ci addormentammo esauste.







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